Banca d’Italia: i prestiti relativi al settore immobiliare commerciale (CRE) sono i più rischiosi

“Nel secondo semestre del 2021 la vulnerabilità delle banche italiane derivante dalle esposizioni immobiliari si è mantenuta su livelli storicamente contenuti”.

Lo riporta la Banca d’Italia nel suo ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria 2022 dove sono pubblicate anche alcune proiezioni realtive al 2023. Secondo la Banca d’Italia, infatti, “nel 2023 i flussi annuali di nuovi crediti deteriorati relativi sia ai prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sia ai finanziamenti alle imprese del settore immobiliare si manterrebbero stabili in rapporto al capitale. La rischiosità dei prestiti relativi al settore immobiliare commerciale (CRE) resta però più elevata sia rispetto alla media del totale dei prestiti alle imprese, sia nel confronto europeo.
La Banca d’Italia ha recentemente sviluppato un quadro analitico di valutazione dei rischi per il sistema finanziario provenienti dalle esposizioni verso il settore immobiliare commerciale. La quota dei finanziamenti per i quali gli intermediari rilevano una significativa crescita del rischio di credito rispetto al momento dell’erogazione (crediti in stadio 2) ha raggiunto il 25% del totale dei prestiti a dicembre 2021 (era del 14% a dicembre 2018).
A fronte del permanere di una situazione di incertezza sulle prospettive economiche, dovuta alla pandemia e al conflitto in Ucraina, vi è il rischio di un peggioramento della capacità di rimborso dei prestiti e di un conseguente deterioramento della qualità del credito. È quindi fondamentale che gli intermediari valutino con attenzione l’esposizione ai rischi verso questo comparto, attuando prudenti politiche di accantonamento”.
Scarica l’intero documento al seguente link: https://lnkd.in/eUPWC32j

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